Domenica – 3° di Quaresima

12705329_10153968089499375_731904096345032240_nVangelo Lc 13, 1-9
… «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»…
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La parola conversione (che si addice molto a questo periodo di Quaresima) in greco è più significativa che in italiano. Convertirsi, in italiano, vuol dire voltarsi, fare una “manovra a U”, ritornare indietro, guardare qualcos’altro. Invece, in greco, è sempre conversione, però è la conversione della mente. Il Signore, quindi, chiede il cambiamento di mentalità che è sempre Peffetto di un incontro, e di un incontro con una persona molto precisa: Gesù. Nella misura in cui Cristo vi prende da dentro, voi diventate adulti. La nostra vita non è più legata alle circostanze o agli umori delle persone, al fatto che le persone siano buone o cattive, brave o no. Quando la nostra vita è ancora legata alle situazioni esterne, vuol dire che ancora siamo tanto infantili. Vuol dire che Cristo non domina in noi! Ricordatevelo sempre: tutte le stanchezze, gli avvilimenti, le delusioni, vengono da noi. Dal Signore viene la capacità di immolarsi per le anime per sempre! È dal Signore che viene la vita e la mia ricompensa non è qualcosa, ma è lui che mi ha agganciato a sé, e con lui vivo portando avanti la redenzione.