Martedì – 2.a di Pasqua

CatturaFVangelo Gv 3, 7-15
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito»… «… Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo… ».

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Per poter condurre la vita umana, perché sia veramente umana, è necessario rinascere dall’alto, cioè rinascere per un nuovo seme di vita che viene messo dentro di noi e che diventa un principio attivo. Il Signore ce lo ha rivelato: questa rinascita dall’alto non è altro che accogliere il dono che il Signore ci fa della sua stessa vita. Noi su questa terra, già dal Battesimo, partecipiamo alla vita che è definitiva perché è eterna. Si vede bene quando questa vita agisce dentro di noi, perché colui che già vive questa vita è un affamato della realtà divina. Pur nella sua umiltà, semplicità, ha una marcia in più, ha qualcosa dentro che anche i non credenti percepiscono. Come viviamo, noi, questa certezza che garantisce il Signore? Se noi crediamo nella vita eterna lo si vede dal come viviamo su questa terra, perché viviamo già nella vita eterna. Proviamo a guardare nel nostro cuore se crediamo veramente nella vita eterna, perché se ci crediamo veramente bisogna essere forti, vivi. Chiediamo perdono per tutte le volte in cui viviamo quello che non è vita.